Scomparsi nel nulla by Tim Weaver

Scomparsi nel nulla by Tim Weaver

autore:Tim Weaver [Weaver, Tim]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Timecrime
pubblicato: 2023-10-13T22:00:00+00:00


38

«Zoe è morta? Come?»

Sentii in sottofondo i movimenti di Becky, cassetti che venivano aperti e richiusi. Probabilmente si stava preparando per uscire. «Ha preso delle pillole.»

«È andata in overdose?»

«Pillole per dormire» fu la sua risposta.

Pensai subito ad Audrey Calvert.

Due testimoni.

Due overdose.

«Non le aveva mai prese prima» continuò Becky, e dalla sua voce trasparì il primo accenno di rabbia. «Perché le doveva prendere proprio adesso? Perché ha fatto una cosa così stupida?»

Ripensai ad Audrey. Avevo sempre dato per scontato che fosse andata in overdose perché stava cercando una via di fuga da qualcosa o, più probabilmente, da qualcuno. Ma forse non era andata così. Forse qualcuno aveva fatto sì che la sua morte sembrasse dovuta a un’overdose. E forse quella persona aveva fatto la stessa cosa con la Simmons.

L’uomo con le cicatrici.

Harper.

Era stato lui? Aveva fatto passare due omicidi per due suicidi?

«Dov’è stata trovata?» domandai.

«Nella sua macchina, a Wanstead Flats.»

Il posto ideale dove inscenare un suicidio. Tanti spazi aperti e poche telecamere.

«Sua mamma ha ricevuto una telefonata dalla polizia» aggiunse tra i singhiozzi.

«Hanno detto da quanto tempo era lì?»

«Da ieri mattina, pensano.»

«Non le è sembrato strano non trovarla a casa ieri sera?»

«Avevo il turno di notte.» Scoppiò di nuovo a piangere e si lasciò sfuggire una serie di gemiti incontrollabili che mi straziarono il cuore. «Non sapevo... non potevo immaginare...»

La lasciai sfogare e pensai alla madre di Zoe Simmons, alla preoccupazione che aveva espresso per la figlia, al fatto che Zoe non era mai tornata a essere quella di prima dopo l’incidente, e provai una gran pena per lei.

Per le tre le donne delle dune.

Per Zoe Simmons. Per Cate.

Figlie perdute, compiante da genitori che le amavano.

Becky disse che doveva andare. Dovevo assolutamente lasciare Londra, ma dovevo anche cercare di scoprire qualcosa di più sull’uomo con le cicatrici finché ne avevo ancora la possibilità. Buttai giù altre due aspirine e pigiai sull’acceleratore per tornare verso sud, a casa di Michael Calvert.

Harper aveva cercato di entrare in quella casa con un mazzo di chiavi non suo. Forse là dentro avrei trovato qualche indizio.

Ero a metà strada quando sentii vibrare il cellulare.

Armeggiai per sfilarlo dalla tasca mentre mi domandavo chi mai poteva conoscere il numero di quella scheda di riserva e pensai subito alla carta di credito che avevo usato per noleggiare la macchina.

La polizia era già sulle mie tracce? Ma poi guardai lo schermo, la scritta rifiuta, e tirai un sospiro di sollievo. C’era una sola persona a cui avevo dato quel numero, mesi prima, e sapeva che doveva usarlo solo per le emergenze.

Accettai la chiamata.

«Perché hai acceso questo telefono?» mi domandò Healy.

«È una lunga storia.»

E poi pensai: È giovedì, dovrebbe essere al lavoro.

«Non dovresti essere in barca?»

«Mi sono dato malato.»

«Perché?»

«Perché dovevo chiamarti.»

«Non è un buon momento, Healy.»

«Già, ma credimi, questa non vorrai proprio perdertela.»



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